Il collegamento tra la psicobiologia e l'ipnosi è ancora oggi molto discusso; tuttavia, molti studiosi ritengono che le conoscenze scientifiche della psicobiologia possano contribuire enormemente alla conoscienza e all'utilizzo dell'ipnosi terapia.
Questo collegamento parte dal presupposto secondo il quale, quando un soggetto viene colto da una forte emozione, il cervello, il quale agisce per impulsi elettrici, reagisce inviando segnali elettrici ad una particolare zona detta "sistema limbico". Lo stesso segnale è naturalmente portato a stimolare una seconda zona, ossia l'ipotalamo, il quale stimola la produzione di ormoni soprannominati "molecole messaggero". Gli ormoni così liberati vengono poi diffusi attraverso il flusso sanguigno e portano all'attivazione dei vari organi e dunque alla loro risposta. Da notare che gli organi, per attivarsi, subiscono l'impulso di una parte del sistema nervoso detto sistema autonomo. Partendo da questa premessa, è dunque facile intuire come le cosiddette "molecole messaggero" costituiscano probabilmente la base biologica della comunicazione tra la mente ed il corpo.
Gli studi sul sistema nervoso hanno dimostrato come, nello stato di ipnosi, il cervello attivi alcuni importanti centri per la memoria, per le emozioni, per l'eleborazione delle informazioni e per il pensiero; per esempio, si sono rivelati essere attivi il sistema limbico e l'amigdala (centro per le emozioni e la memoria). Queste informazioni hanno dunque portato all'ipotesi secondo la quale, nello stato di trance, è possibile ricreare le condizioni che hanno portato alle origini del disturbo e, quindi, è anche possibile intervenire per modificarlo.
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